La ricerca condotta dal nostro Gruppo è articolata in diverse fasi, dal reperimento delle cavità, alla loro esplorazione, al rilevamento, all’effettuazione di studi specifici con diversi gradi di approfondimento, fino all’accatastamento e alla pubblicazione di quanto scoperto e studiato.
La ricerca e lo studio delle cavità sono effettuate su base scientifica e sono condotte in stretta collaborazione con enti, istituzioni, musei e con l’ausilio di qualsiasi competenza utile allo studio di ciò che si trova nel sottosuolo, sia dal punto di vista esplorativo, geologico, storico, faunistico, archeologico, paletnologico, che di quant’altro sia culturalmente attinente al mondo sotterraneo. Interlocutori privilegiati sono storicamente l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Orientale, il Comune di Bologna, l’Università di Bologna, la Regione Emilia-Romagna ed ovviamente tutte le altre organizzazioni speleologiche.
Grande attenzione viene rivolta alla salvaguardia dell’ambiente carsico e delle grotte in particolare: i Gruppi sono impegnati nella progettazione ed esecuzione di opere tese a proteggere l’integrità del patrimonio carsico, nel monitoraggio ambientale delle grotte ad accesso regolamentato e nell’accompagnamento dei gruppi speleologici, in base alle convenzioni sottoscritte con l’Ente Parchi.
Quanti Siamo
Nel 2020 gli speleologi del GSB-USB sono 140. In controtendenza nazionale, che vede un progressivo invecchiamento delle persone dedite alla speleologia, grazie anche a un proficuo rapporto con l’Università di Bologna, il GSB-USB vanta un nutrito numero di giovani leve che stanno prendendo le redini del Gruppo. I nostri corsi di 1° livello sono sempre molto richiesti e godono di alto gradimento fra i partecipanti.
Fonti di finanziamento e bilancio
Il sostentamento delle attività del Gruppo deriva dalle quote associative e dalle convenzioni stipulate con enti e istituzioni che prevedono prestazioni, anche professionali, condotte dal Gruppo o dai suoi soci.
Il GSB-USB APS è iscritto al registro delle Libere Forme Associative del Comune di Bologna, pertanto, è un’associazione senza scopo di lucro. Tutte le entrate di bilancio servono per coprire le spese vive e per finanziare le attività e le pubblicazioni. Lo Statuto vieta espressamente qualsiasi forma di compenso personale per la conduzione delle attività di ricerca.
La prestigiosa sede all’interno del Cassero di Porta Lame è concessa in convenzione al GSB-USB APS dal Comune di Bologna che contribuisce in questo modo a sgravare il Gruppo da una consistente voce di bilancio. I soci si occupano della pulizia interna ed esterna, della ordinaria manutenzione, e provvedono al pagamento delle utenze, nonchè a tutta una serie di iniziative di interesse pubblico riconosciute come complementari a quelle del Comune di Bologna.
Riconoscimenti pubblici
Al di là dei premi assegnati al GSB-USB per la partecipazione a concorsi e delle attestazioni pervenute da parte di comuni, scuole e musei a seguito dell’organizzazione di conferenze, proiezioni o della cessione di pubblicazioni o materiali, si ricordano:
- Le due Medaglie d’Oro conferite nel 1966 dal Presidente della Repubblica alla memoria degli speleologi dell’USB Luigi Donini e Carlo Pelagalli, periti durante le operazioni di soccorso al Buco del Castello (Roncobello- BG, Sottoterra 120).
- Le due targhe “Turrita di Bronzo” assegnata dal Comune di Bologna, la prima nel 1992 e la seconda dal Sindaco Virginio Merola nel 2012, in occasione della Mostra Speleologica allestita in Sala Borsa, con la quale il Gruppo ha commemorato l’Ottantennale della sua fondazione (1932-2012, Sottoterra 134).
- La targa “Archiginnasio di Bronzo” conferita nel 1971 dal Comune di Bologna per meriti ambientali.
- Il Premio (Targa S. Barnard) assegnato nel 2015 al GSB-USB al 1° Convegno Italiano sul recupero e la riabilitazione dei Chirotteri “per meriti in azioni concrete per la conservazione di colonie di Chirotteri” (Sottoterra 141).
Speleologia e psicologia: il Benessere nel Buio
Il benessere nel buio è una ricerca di Beatrice Corsale, relativa al benessere psicologico percepito da chi pratica speleologia. La ricerca ha rivelato che gli speleologi mostrano un livello di benessere psicofisico più alto di quello della popolazione generale. Gli amanti del mondo ipogeo gestiscono meglio lo stress e subiscono meno ansia e tensioni, percepiscono inoltre di avere maggiore autocontrollo e un’autostima più alta.