Esplorazioni sul Monte Baldo: l’Abisso Jenga continua
Località: Abisso Jenga (già nota come “Grotta a nordest del baito di Casara Valmenon”), M. Baldo, Verona, Veneto.
Partecipanti: Benedini Dario (GSB-USB, GSM); Castrovilli Michele, Guatelli Simone, Pisani Luca (GSB-USB).
A cura di: Dario Benedini
L’Abisso Jenga si trova alle pendici meridionali del Monte Baldo, versante Veneto. La cavità, già nota da tempo come “Grotta a nordest del baito di Casara Valmenon”, è stata recentemente riesplorata dal GSB-USB e GSM di Mantova portando alla scoperta di un nuovo pozzo concrezionato profondo 50 m che chiude su una grossa frana. Ulteriori ricerche e scavi hanno permesso di intercettare nuove interessanti diramazioni che sono state oggetto di questa uscita esplorativa.
Due settimane fa in seguito alla vecchia relazione ricevo un messaggio interessato da Castro. Piso, causa meteo proibitivo in ambiente Apuanico, si aggiunge volentieri agli amici del Baldo.
Ci troviamo al parcheggio in località Braga e preparate le rantumaglie partiamo. Dopo una mezz’ ora di obbligata camminata e consueta asciugatura-sudore entriamo.
Piso e Guato andranno a rilevare e disarmare il vecchio pozzo per il fondo mentre io e Castro ci dirigiamo nelle nuove zone. “Aggiorniamo” gli armi della scorsa uscita e raggiungiamo il limite finora conosciuto. Saltano fuori ambientini interessanti.
Siamo in una grande sala con il tetto piatto da cui partono svariate diramazioni, in parte di crollo in parte su ambienti concrezionati. In una saletta parallela a quella dove siamo, si riesce a scendere e porta in poco tempo ad una zona fortemente concrezionata da cui parte un pozzo stimato di 20-30 m, con imbocco franoso. Dalla sala più grande se ne raggiunge un altro di una decina di metri. Sono entrambi interessanti ma poco “salubri” e non disgaggiabili completamente in quest’uscita. Ci raggiungono gli altri e condividiamo i posti trovati e le relative idee.
La divisione in squadre si è rilevata molto produttiva e efficace nel capire alcuni punti comunicanti tra le vecchie verticali e quelle nuove.
Risalendo Piso e Guat continuano a sparare laser come Ciclopi impazziti di X-men per ricollegarci alle vecchie poligonali del rilievo.
Usciamo in tempo per goderci il tramonto dalla cresta.
Torniamo alle macchine carichi di “CRIMINOSO OTTIMISMO” (cit. prof Barbero)!
FOTO: L. Pisani
Parole di chi ne sa più di me: “Sta grotta è oggettivamente pericolosa…” (per le frane interne e i massi in bilico)… probabilmente è vero ma a quanto pare ci vuole morti sempre più in basso…
Dalla regia mi dicono che l’attuale fondo è di -70 m (pozzo vecchio), lo sviluppo di oltre 240 m (non completo), e che i nuovi pozzi sono spostati dalle vecchie zone.
La partenza del pozzo di 20-30 m risulta essere circa 15 m sopra il vecchio fondo (lasciandoci sperare quindi in un bypass della frana terminale).
L’Abisso Jenga continua!
FOTO: L. Pisani