Ultima Thule 2020
Località: Grotta del Farneto, Farneto (BO), Parco dei Gessi Bolognesi
Partecipanti: J. Bertaccini, P. Calamini, A. Copparoni, G. Dondi, M. Dondi, M. Fabbri, L. Grandi, M. Meli, L. Pisani, G. Rodolfi
Eseguito il rilievo del ramo delle Sale dei Modenesi nel livello inferiore della Grotta (oltre 300 m di ambienti tra sale di crollo e gallerie fossili). Allargato lo stretto passaggio d’accesso e proseguite le esplorazioni con risalite e scavi che hanno portato a pochi metri di nuovi ambienti che chiudono in tappi di sedimento. La via dell’attivo sembra stretta ma occorre fare un tentativo con le mute, e sono ancora presenti alcuni punti interrogativi da ispezionare.
Si torna al Farneto con un’uscita a folta partecipazione, per andare a ispezionare e rilevare il ramo delle Sale dei Modenesi. Nella prima sala, una condotta enorme parzialmente collassata, viene fatta una risalita in artificiale (Lupo) per controllare una galleria sospesa sul soffitto che verso valle termina su riempimento di argilla compatta, verso monte su un crollo. Minghino e Giuliano continuano ad allargare il passaggio di accesso alla sala, che ora è di dimensioni più umane.
All’ Ultima Thule perdiamo più tempo per ispezionare vari punti interrogativi. Mentre sul lato sinistro della sala vengono riviste alcune condotte che terminano su riempimento di fango compatto con palladiana, nelle zone sopra l’attivo vengono intrapresi due scavi in due piccoli passaggi che, dopo averne allargato l’ingresso, portano ad alcuni ambienti nuovi che sembrano non presentare altre prosecuzioni (uno sarebbe da riguardare meglio).
Nello sfondarione molto alto invece, sul lato destro della sala, rinveniamo una scritta in nerofumo: Passaggio C1, qualche lettera infangata terminante con …B e la data 1958. Anche la scritta PAS… nella condotta di accesso ad Ultima Thule viene decifrata per intero e recita PASSAGGIO… seguito da una freccia. Nel grande ambiente sfondato del Passaggio C1, risaliamo in arrampicata un imponente scivolo di fango verso un masso incastrato ciclopico che ostacola il raggiungimento di una finestra nera in cima alla sala.
Purtroppo, dal basso i diaframmi compresi tra le pareti e il massone sono completamente riempiti di argilla compatta e non si riesce a passare… occorre fare una risalita in artificiale per bypassare dall’alto il blocco… la teniamo prenotata per il super Commodoro insieme ad un’altra finestra triangolare che si apre dal lato opposto. Infine, sopra l’attivo Lupo fa un’altra risalita in artificiale per raggiungere un ambiente dietro ad un massone in bilico che per fortuna è ancora lì… purtroppo chiude subito.
Prima di andare via e iniziare il rilievo di tutti gli ambienti, ci fermiamo all’Ultima Thule per fare una foto nella stessa posizione di quella che raffigura Fantini e i suoi compari del 1935. Tra un casco usato come faretto che cade, posizioni che non vengono, illuminazione inefficace, ecc.ecc., sotto le precise e sagge regie di Matte e Max, riusciamo dopo una mezz’ora abbondante a scattare la foto.
Che figata! Non nascondo di aver provato una forte emozione quando le ho riviste affiancate…
Dopo la foto iniziamo il rilievo (Piso, Meli, Coppa, poi aiutati da Paoloner e Lupo) che concluderemo verso le 19 dopo 305 m rilevati. Vi sono ben scanditi tutti i livelli carsici del sistema di Ronzana-Farneto. Tanti dati che saranno utilissimi per lo studio EvolvGyps che stiamo conducendo come FSRER-UNIBO. Inoltre in alcune delle condotte ci sono colate databili che verranno certamente studiate per vincolare l’età dei livelli fossili.
Uscita divertentissima e molto produttiva che si conclude alla baracchina delle piadine di Castel De’ Britti, dove incontriamo Cristina (da sè stessa definita una strega buona), Gabriella e familiari… super personalità che tra spritz e profetiche visioni tentano i nostri Lupo e leader Max(imo), senza successo… torniamo tutti a casa sani e salvi, non si sa bene come…