Esplorazione in Govještica
Govještica si apre sulla sinistra orografica del fiume Prača. Lasciate le auto, percorrendo un sentiero ai margini delle aree minate, in dieci minuti si arriva all’imponente ingresso della cavità, che può essere raggiunto solo attraversando il fiume.
La grotta era già conosciuta e frequentata fino ai primi saloni: un ramo attivo che termina in un sifone e un ramo fossile che si sviluppa fino alla risalita del Mondo Nuovo. Alla base di questa risalita, inizia l’esplorazione moderna di Govještica.
In cima, la grotta prosegue per un centinaio di metri fino ad incontrare un pozzo (P 10) da risalire, poi strette gallerie e un nuovo pozzo (P 10) da scendere Ramo dei Traversi, che conducono ad ampi saloni e nuovi ambienti, che vengono esplorati da diverse squadre per più giorni consecutivamente. Il rilievo, effettuato contestualmente all’esplorazione, evidenzia che Govještica si sviluppa su due rami principali dal Ramo dei Piedi Nudi.
Proseguendo verso destra si entra nella Sala del Ciclope, ricca di stalattiti e stalagmiti. Poco più avanti, la grotta conduce a un ambiente con una dolina di terra. Oltrepassata la dolina, risalendo un piano inclinato, si arriva in un salone le cui dimensioni raggiungono i cinquanta metri di larghezza, i centoventi metri di lunghezza e un’altezza di circa trenta metri: il Passaggio a Nord Ovest. Verso il fondo del salone, risalito un lungo piano inclinato, siamo sul Pozzo Gerione. Affacciandosi sull’attacco non è possibile vederne il fondo e nemmeno le pareti che lo delimitano. Alla base, dopo un breve salto verticale, si giunge alla Galleria della Palladiana, una zona il cui pavimento di fango secco ha assunto le caratteristiche forme della palladiana e nei cui interstizi, si sono depositate concrezioni di calcite bianchissima. Andando oltre si arriva in una nuova sala concrezionatissima che termina in un lago particolarmente limpido.
A sinistra del Ramo dei Piedi Nudi si sviluppano gallerie ricchissime di concrezioni da cui si accede alle Prigioni: un ambiente caratterizzato da colonne bianche e slanciate. Si prosegue in alto, fino a entrare nella Sala delle Ossa, il cui pavimento è costellato da un’immensa quantità di ossa di Orso speleo. Ossa e detriti paiono essere fluitati da un vecchio ingresso ormai impercorribile.
Govještica si sviluppa lungo un asse principale costituito da una galleria sub-orizzontale di grandi dimensioni, la Galleria di Mezzo, che termina in un sifone di fango dopo avere attraversato il Pozzo Gerione. Venne rilevata appena scoperta nel 2010, valutando che le aperture presenti in destra e in sinistra, erano molto probabilmente condotte fossili isolate a monte e a valle. Queste condotte, raggiungibili con una risalita di circa quindici metri, rappresentano il proseguimento oltre il sifone di fango. Gli ambienti sono stati trovati per caso, durante un’uscita fotografica, l’ultima prima di disarmare il traverso sul Gerione. Al termine della galleria di Mezzo si apre una china detritica che precipita per una cinquantina di metri fino a scontarsi con le pareti.
La prosecuzione avviene da un’apertura tra i massi che porta ad una nuova saletta. Da qui nuove gallerie conducono a una delle zone più concrezionate e spettacolari dell’intera grotta: il Ramo Bijoux, un vero e proprio scrigno con laghetti completamente cristallizzati e concrezionati, speleotemi bianchissimi, eccentriche e cristalli a dente di cane.
Il primo ambiente concrezionato che conduce alle Prigioni. (F.Grazioli)
Sempre dalla Galleria di Mezzo un pozzo di una ventina di metri conduce a nuovi ambienti seguendo la direttrice principale della grotta. La prosecuzione si trova entrando in un piccolo passaggio sul fondo del pavimento, che scende stretto fino ad incontrare il ramo attivo della grotta con laghi sia a monte che a valle. In fondo al lago di valle, Govještica continua in un meandro. Un traverso supera la prima parte del Lago Cagnotto giungendo su un enorme masso di crollo che lo divide in due rami: quello di destra termina pochi metri dopo mentre quello di sinistra prosegue seguendo la direzione principale della grotta. Un nuovo traverso Demidovia supera lo stretto meandro allagato nella parte finale e da qui, al termine di una breve risalita ci si trova all’imbocco di una nuova galleria con fondo sabbioso. Poco dopo, sulla sinistra, si apre un imponente salone di crollo mentre, proseguendo verso monte, si raggiunge un nuovo ambiente: la Sala della Formica Regina. Da qui la sezione della galleria si riduce.
Questa zona attiva finale è denominata Dedalo di Gallerie in quanto gli ambienti, molto complessi, sono composti da gallerie intrecciate tra loro su diversi piani, pochi metri al di sopra del torrente.